Non esistono standard risalenti all'epoca in cui il clisimetro è stato inventato ed utilizzato (XVIII) sec.). Tuttavia ne esistono alcuni, formulati successivamente, adattabili al clisimetro a traguardi (taratura e descrizione di strumenti geodetici).
La verifica della taratura della strumentazione topografica è regolata dalla normativa ISO 17123: permette al professionista di controllare in maniera autonoma la precisione della strumentazione per il rilievo topografico, effettuando una serie di misurazioni secondo un preciso protocollo ed elaborando i dati con procedure ben definite. I risultati di tali elaborazioni verranno confrontati con le tolleranze dichiarate dalle case costruttrici per lo specifico strumento e, in alcuni casi, con misure opportune di riferimento. Nello standard ISO 17123 quindi, si vogliono verificare numerosi aspetti tra cui l'accuratezza della misurazione, la precisione della misura, la ripetibilità della misura e le condizioni di riproducibilità delle misurazioni.
Esistono inoltre standard riguardanti il vocabolario relativo a strumenti geodetici ed utilizzati dai topografi. Ecco quello che ha riguarda in parte il clisimetro a traguardi:
Nello standard ISO 9849: 2017 sono descritti strumenti geodetici e di rilevamento. Tra questi nel punto 3.1.10 è presente il livello: strumento per misurare i dislivelli. Il clisimetro è composto anche, da una livella a bolla d'aria che in questo standard è descritta nel punto 3.2.16.
Più in generale, poiché il clisimetro è uno strumento topografico utile per la misurazione di una pendenza che viene espressa in percentuale %, cioè sotto forma di rapporto tra la distanza tra clisimetro-stadia (AC) e l'altezza (dislivello) ci si può soffermare anche sugli standard relativi all'unità di lunghezza:
Il Sistema Internazionale sceglie come base sette particolari grandezze o dimensioni fisiche, dal 2009 descritte dal Sistema Internazionale di Grandezze (norma ISO 80000 che sovrascrive i precedenti standard definiti dal 1992: ISO 31 e ISO 1000): temperatura, quantità di sostanza, massa, lunghezza, intervallo di tempo, intensità luminosa e intensità di corrente. A questo punto si possono cominciare a scegliere le unità di misura base per ciascuna grandezza. In particolare alla lunghezza si assegna un'unità di misura: il metro [m]. A partire dal 26 marzo 1791 la proposta di una definizione teorica di metro venne approvata come 1/10000000 del quarto del meridiano terrestre. Ci furono poi studi successivi fino ad arrivare al 1983, durante la conferenza generale di pesi e misure di Parigi, in cui il metro venne ridefinito come la distanza percorsa dalla luce nel vuoto in un intervallo di tempo pari a 1/299 792 458 di secondo (assumendo che la velocità delle luce nel vuoto c=299 792 458 m/s).
Per vedere un'anteprima dello standard ISO 80000-3:2019 (Space and time) clicca qui
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